
Cartonato con perimetrale fioritura nella parte inferiore dei piatti anteriore e posteriore, piede del dorso brunito carte con occasionale e leggere fioritura perimetrale, tagli lievemente e non uniformemente fioriti. in 8°, cartonato illustrato su entrambi i piatti con titoli neri e bianchi al piatto e al dorso (grafica di Mario Dagrada), pp.

«La scimmia sulla schiena», scritto nel 1953, è il minuzioso e sorprendentemente lucido racconto dell origine del personale rapporto dell autore con le droghe e delle visioni, mutazioni, percezioni da esse indotte. Rampollo ben educato di una ricca famiglia, dissipatore di potenzialità convenzionali, omicida - per sbaglio? - della moglie in Messico durante uno stupido gioco, poeta e scrittore sentimentalmente legato ad Allen Ginsberg e considerato un padre - dionisiaco e liberatore - da altri protagonisti del cosiddetto "movimento Beat", spacciatore e geniale narratore di mondi chimici in un momento in cui la droga, come ricorda Fernanda Pivano nell introduzione alla presente prima edizione italiana di «Junkie», veniva indicata proprio da Burroughs a una generazione di artisti e intellettuali sbandati e disillusi come mezzo per accedere a stati nuovi, superiori e inferiori, paradisiaci e infernali, alienati eppure potenti, superando l alcol come feticcio tipicamente nordamericano di fallimentare ribellione. Non esiste una figura più complessa e impossibile da costringere in una qualche forma chiara e rassicurante nel panorama letterario del secondo dopoguerra americano - ma si dovrebbe in questo caso certamente allargare il campo - di William Burroughs. Bellissima prima edizione italiana del 1962 di «La scimmia sulla schiena», impreziosita dalla copertina suggestiva e iconica di Mario Dagrada, responsabile dal 1961 della linea grafica di diverse collane Rizzoli, tra cui «La Scala». Contiene scheda bibliografica editoriale.


Milano, Rizzoli, collana «La Scala», 1962, (finito di stampare il 14 marzo 1962), Prima edizione italiana.
